martedì 8 aprile 2008

Corriere. "Nucleare, la conversione di Testa non contagia Realacci"

«Nella superficie si nasconde la profondità ». Ermete Realacci, presentando per la prima volta alla libreria Edison il suo libro scritto a quattro mani con Enzo Argante («L'Italia c'è», Salerno Editrice, 124 pp., euro 12), si è spinto a citare il grande filosofo Friedrich Nietzsche per lanciare il suo manifesto politico-ambientale, fatto di «efficienza energetica e riduzione dei consumi». Ed è appunto per questa «capacità di lettura orizzontale e non verticale», come ha sottolineato Argante, che il presidente della Commissione Ambiente alla Camera è stato scelto come «politico sostenibile» per discutere di sviluppo economico, salvaguardia dell'ambiente, sicurezza e solidarietà. All'incontro, coordinato dal direttore del Corriere Fiorentino Paolo Ermini, hanno partecipato, oltre agli autori del volume, anche Federico Gelli, vicepresidente della Regione Toscana e Alfredo de Girolamo, presidente di Cispel Confservizi Toscana. Proprio ieri sul Riformista, è uscita un'anticipazione del libro che Chicco Testa ha pubblicato per Einaudi («Tornare al nucleare?», 114 pp, 13,5 euro). L'ex presidente di Enel ha scritto d'aver cambiato idea sull'energia atomica. «Penso sostanzialmente – ha spiegato – che dobbiamo riaprire, a cominciare dalle nostre teste, l'opzione nucleare». E Realacci, che è presidente onorario di Legambiente, che ne pensa? «Chicco Testa, che è un amico, continua a fare notizia dopo vent'anni – ha detto ieri – per cose che ha fatto in quattro anni quando era a Legambiente. Io non ho cambiato idea sul nucleare. I problemi irrisolti continuano a essere sempre la sicurezza delle centrali e la gestione delle scorie da smaltire. Poi bisogna anche spiegare bene che il nucleare non è conveniente dal punto di vista economico. Diventa conveniente solo se si occultano una parte dei costi. Faccio presente che negli Stati Uniti dopo Chernobyl non è stata ordinata nessuna centrale. In Europa solo la Finlandia ne ha ordinata una, accollandosi però i costi di smaltimento. Pur non demonizzando il nucleare, sono piuttosto a favore dell'energia eolica». Secondo Federico Gelli, Realacci fa politica antisistema, ma in maniera intelligente: «Quello di Realacci è un modo di fare antipolitica, ma non alla Beppe Grillo. E lo fa in maniera concreta, con gli strumenti della soft economy, del Piq, prodotto interno di qualità, e della Fiera campionaria della qualità». Ieri Realacci, che è pure candidato alla Camera nella circoscrizione Toscana, ha annunciato il via all'iter per l'approvazione della delibera Cipe, Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica, che stanzia oltre tre miliardi di euro per il «Programma straordinario nazionale per il recupero economico produttivo di siti industriali inquinati » e che permetterà la bonifica e la reindustrializzazione dell'area di Piombino.

David Allegranti - 2/4/2008

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