sabato 1 marzo 2008

Corriere. "E appena gira voce i furbi spariscono"

Piove ed è mercoledì: di invalidi su quattro ruote – falsi o veri che siano – il centro è meno gremito. Sono il venerdì e il sabato pomeriggio, ci dicono gli ispettori della polizia municipale, i giorni migliori per vedere all'opera gli usurpatori di permessi, quando lo shopping per le vie del centro stimola la trasgressione (che pare, dati alla mano, un effetto simile alla diuresi, tanto è incontenibile), quando la scarpa Prada trasforma il normodotato che viaggia sulle sue gambe in un contraffattore finto inabile. Giusto il tempo, beninteso, di attraversare le porte telematiche che presidiano il perimetro del centro cittadino. Il caso però è scoppiato, ci sono centocinquanta persone indagate per utilizzo abusivo di permesso per portatori di handicap. La voce che c'è un'inchiesta in corso magari si sarà pure sparsa. A giro però se ne trovano, e non poche, di macchine col cartoncino plastificato arancione, quello con l'ologramma che sembra essere diventato un prezioso passepartout di contrabbando per sfuggire a ztl e telecamere, una passaporta à la Harry Potter per entrare magicamente nelle vie fashion-strategiche di Firenze. In piazza Strozzi, zona ambita dai portatori non di handicap ma di contrassegni falsi, ci sono i lavori. Quindi niente sosta selvaggia. Prendiamo però via Cavour, che non è fashion ma di sicuro è strategica. Alle 16: 55 di ieri, su cinquanta macchine parcheggiate contate, ben diciassette tenevano sul cruscotto la figura stilizzata di un uomo in carrozzella. Dal pandino alla station wagon, dalla berlina al monovolume, tutte in fila, alternate alle auto dei residenti e a quelle dei gruppi consolari. Senza dimenticare, ovvio, chi non ha manco un tagliando e si fa bastare il santino della Madonna a proteggerlo dalle multe.
All'inizio di via Cavour, un signore alla guida di un minivan è dotato del magico cartoncino. Imbocca in maniera decisa la strada, poi però si ferma, poco prima degli occhi elettronici. Mica l'avranno informato in quel momento delle indagini, dei cinque anni di reclusione che rischierebbe e della multa da 1.549 euro che potrebbero infliggergli, se fosse un trasgressore? Tentiamo di raggiungerlo, ma poi se ne va, incalzato da un'altra macchina dietro che non ha il tagliando, ma ha fretta. Mannaggia, era l'unico – altri non ne abbiamo trovati: le voci di indagini poliziottesche corrono – al quale chiedere, un po' come fanno i vigili, di darci prova del suo status. 17:20. Via dei Servi, poco distante, offre uno spettacolo più simmetrico. Su ventinove macchine, tredici hanno il cartoncino. Ci sono altre automobili col foglio dei residenti e un'altra macchina che appartiene a un gruppo consolare. Ecco, forse abbiamo trovato quello che stavamo cercando: una Bmw coi purosangue nel motore, una di quelle che, insieme ai suv, pare vadano di gran moda fra i falsi invalidi del sabato pomeriggio.
Però questa non ha niente, manco il santino. A lui forse vigili o vigilini faranno la multa. I diversamente furbi invece questa settimana potranno starsene tranquilli. E soprattutto non dovranno inventarsi memorabili scuse, come quella raccontata dal tizio che, colto in flagrante dalla Municipa-le, ha detto di essere andato «a prendere mio padre» (peccato che il padre fosse morto due anni prima e che la vigilessa ne fosse al corrente). Potranno stare tranquilli, perché gli uomini in borghese della Polizia Municipale, che hanno creato un database contenente tutti i permessi (tutti catalogati in modo da incrociare i dati e verificarne l'uso o l'abuso), non sono usciti «in missione » e lo faranno solo fra nove-dieci giorni. Giusto per dare il tempo ai falsari di fotocopiarsi qualche altro permesso.
David Allegranti - 28/2/2008

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