giovedì 13 marzo 2008

Corriere. "La città è anche mia, non solo dei residenti" / "Quella non è musica e d'estate sono disperata"

Dibattiti Chiudere il centro alle auto, vietare gli alcolici, regolare i concerti. Basterà o è troppo?
Una notte non basta
Il Comune annuncia i nuovi orari ridotti della zona blu. Ed è scontro fra chi vuole divertirsi e chi vuole dormire

“A me, da cittadino di Firenze, piacerebbe che una persona del Comune spiegasse – se c’è – la motivazione vera e intelligente di questa Ztl notturna. Perché io davvero non riesco a capire il senso di questa cosa”. Il giovane scrittore Pietro Grossi, autore di “Pugni” e “L’acchito”, entrambi pubblicati da Sellerio, è furente: il centro, dice, deve essere di tutti, non solo di chi ci abita. “Mi diano una spiegazione ragionevole – spiega – altrimenti è solo un modo per raccattare quattrini. Altrimenti è una forma di tassazione occulta. Non vedo perché un cittadino che sta in centro debba essere più importante di uno che sta fuori. La città è anche mia e mi piacerebbe essere messo in condizione di poterla usare”. Grossi capisce i bisogni dei residenti, perché “non sono un cinico, però dico anche che la città non è solo loro. Ripeto, se c’è una motivazione di fondo che sta dietro tutte queste fastidiose politiche che riguardano il problema dei parcheggi o quello della circolazione, se c’è una logica coerente di gestione della città, ce lo dicano e valuteremo. Se non c’è, se lo pongano loro il problema. Perché noi cittadini ci siamo rotti le scatole di essere presi in giro e rapinati quotidianamente da queste imposte occulte. Con tutto l’affetto del mondo – conclude – non è colpa nostra se le amministrazioni non sanno come far quadrare i bilanci”.

D. Al. - 13 marzo 2008


“Ci vogliono più controlli”. A dirlo è Franca Falletti, direttrice della Galleria dell’Accademia. Dice di essere “inferocita”. Non vuole il silenzio assoluto per le vie della città, ma chiede un “ragionevole compromesso”. “Non voglio la città morta – dice – la voglio vivibile. Per questo ci vuole un maggiore controllo, perché, è vero, ci sono i giovani che si devono divertire, ci sono i gestori di bar o altri locali che devono lavorare, ma ci sono anche i residenti che abitano in centro, che già pagano un prezzo durissimo e che non guadagnano niente dalla grande massa di turismo che visita questa città. Non si può quasi più camminare per le nostre strade, veniamo travolti da questa massa di turisti. Quindi, siano considerate anche le nostre esigenze”. Di fatto, aggiunge, l’amministrazione qualcosa fa. “Cioni (Graziano, assessore alla polizia municipale, ndr) a volte dà dei segnali in questo senso, però ci vorrebbero molti più controlli, perché i vigili la notte non ci sono e i locali fanno quello che gli pare, fanno un casino orrendo. Nelle piazze i decibel superano di gran lunga il limite consentito”. I problemi aumentano nel periodo estivo, dice. “D’estate sono disperata, non ci vivo. Tutte le sere, dal 20 di maggio al 10 di settembre, sotto casa mia ci sono sempre 80 decibel di casino, perché a questo punto non si può più neanche chiamare musica”.
D. Al. - 13/3/2008



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